Il poeta Pietro Gattolin

Storie, luoghi e personaggi della Bassa Padovana del primo Novecento nei ricordi di Pietro Gattolin Pietro Gattolin è stato uno dei custodi della memoria della Bassa Padovana. Nato a Este nel 1924 da una famiglia di contadini, emigra in Libia, ma l’invasione inglese lo costringe a tornare in Italia. Conosce la leva e la durezza della prigionia: dopo l’8 settembre 1943, infatti, viene catturato e deportato in Germania. Nel Dopoguerra si stabilisce a Monselice, dove si sposa e vive per oltre mezzo secolo lavorando nel settore dell’edilizia. Si spegne nel 2014, all’età di 89 anni. La sua istruzione si è fermata alla licenza di quinta elementare, ma negli anni Gattolin non rinuncia a formarsi culturalmente da autodidatta. Già da piccolo si accosta alle avventure di Salgari e Collodi, iniziando a scrivere sui pezzi di carta che la mamma usa per accendere il camino. È autore di numerose poesie, sia in italiano che in dialetto, di centinaia di articoli per la rivista “Quatro ciacoe” e anche di alcuni libri che ci restituiscono una preziosa testimonianza della vita quotidiana nel nostro territorio nei primi decenni del Novecento. Uno di questi è I porteghi dea Bassa – Ai nostri tempi (Casalserugo, Nuova cartotecnica, 2004), nel quale l’autore racconta una serie di episodi, tradizioni e costumi di un passato che senza l’impegno di Gattolin avrebbero rischiato di andare irrimediabilmente perduti. Come precisa il professor Manlio Cortelazzo nella sua premessa al volume, non siamo di fronte all’opera di un letterato, bensì a quella di «un […]

Il poeta Massimo Guercini vincitore della 4^ edizione dei poeti della Rocca in fiore

VITE SPEZZATE di Massimo Guercini Dopo il secondo posto ottenuto nel 2018, con questo splendido componimento Massimo Guercini si è aggiudicato la quarta edizione della gara poetica indetta dalla Biblioteca di Monselice. Grande amante della natura, il poeta di Albignasego gestisce da alcuni anni il blog “I miei sentieri”, dove attraverso parole e immagini racconta la bellezza dei Colli Euganei. “Vite spezzate” affronta invece la complessa tematica del carcere, luogo nel quale l’esistenza quotidiana è costretta a fare i conti con l’emarginazione, la malinconia, il dolore e la difficoltà a vedere un futuro “oltre le invalicabili mura senza nome”. Il brano, formato da trenta versi divisi in sette strofe, ha la capacità di proiettare con forza il lettore all’interno della prigione assieme ai condannati. L’autore propone una serie di immagini significative che evocano efficacemente la dura condizione di chi è recluso. Tra queste il “ferreo tintinnio di chiavi” che accompagna “il misurato passo di una guardia”, oppure il “lento rituale della pagina sfogliata con devozione” e il “sordo eco” che risuona “nell’orrido corridoio”. In tutto questo la sofferenza di chi ha visto la propria vita andare in frantumi si manifesta tramite “inascoltate grida”, mentre “affannose speranze” si alternano al “pianto amaro della solitudine”. I gabbiani che affollano il cortile in cerca di cibo ricordano i detenuti affamati di libertà durante l’ora d’aria. Il carcere concede dunque anche “attimi d’innocente evasione”: ma sono, appunto, solo “attimi”. (brano vincitore della quarta edizione del concorso “I poeti della Rocca in Fiore”) Si apre […]

L’arte di Adriano Zogno alla mostra dell’Auser

Suggestivi angoli cittadini, paesaggi naturali che ristorano l’anima, figure femminili piene di grazia ed eleganza, ma non solo. È indubbiamente una significativa vetrina per gli artisti del territorio la mostra di pittura allestita dall’Auser presso l’ex libreria di via XXVIII aprile a Monselice. Vi si trovano esposte opere di numerosi autori: tra loro Alberto Polato, Teresa De Poli, Claudio Tiberto, Giancarlo Brancalion, Roberto Garavello, Carla Baldon, Tarcisia Bettin, Leonardo Rizzo, Gloria Parisotto e Nicoletta Contran. Incuriosiscono in modo particolare il visitatore le creazioni di Adriano Zogno. L’artista, di Este, utilizza fili di metallo (rame, ferro e ottone) uniti tramite una saldatura e una brasatura a stagno, quindi colorati con tinte acriliche e bronzi liquidi ricoperti di vernice trasparente. In questa mostra sono presenti tre opere da lui realizzate. La principale raffigura una spiaggia divisa in due. A sinistra si vedono un bagnante sdraiato sotto l’ombrellone e un altro impegnato nel windsurf: ci sono, dunque, il relax, la spensieratezza e il divertimento tipici di una vacanza. A destra invece si riconosce il corpicino esanime di Aylan, il bimbo siriano trovato morto in riva al mare nel settembre 2015 dopo essere annegato mentre assieme alla famiglia tentava di raggiungere l’Europa a bordo di un barcone. Il contrasto tra queste immagini, evidenziato anche dal colore plumbeo assunto dal cielo nella seconda scena, è stridente e drammatico. A spezzare in due il quadro è il volto stilizzato di Cristo, percorso da un filo spinato che parte dalle nubi e si conficca nella sabbia come […]

Lo scrittore Andrea Zanetti

Andrea Zanetti, 35 anni, è nato a Venezia e vive a Pernumia. Lavora come controllore del traffico aereo al centro di controllo di Abano Terme ed è uno scrittore. Lo scorso ottobre ha pubblicato Leoni da Mar, secondo volume della trilogia Sulle ali del Leone, che ripercorre le tappe salienti della storia di Venezia tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento. Come nasce la sua passione per la scrittura? «Deriva dalla passione per la lettura, che mi è stata trasmessa in famiglia: ricordo che quando ero bambino vedevo spesso mio padre con un libro tra le mani. Sin da piccolo ho quindi letto molto e negli anni ho letteralmente “divorato” le opere di Ken Follet, Tom Clancy e Wilbur Smith. Poi, avendo una spiccata fantasia, ho capito che mi piaceva anche scrivere. La prima prova l’ho fatta a 23 anni con un romanzo di fantascienza che però non sono mai riuscito a portare a termine. Nel 2015 mentre elaboravo la mia tesi di laurea, dedicata alla Repubblica di Venezia tra Quattrocento e Cinquecento, ho deciso che mi sarebbe piaciuto riprendere l’argomento raccontandolo attraverso il pathos di un romanzo». Il pirata Zuan, i valorosi comandanti Astorre Baglioni e Marcantonio Bragadin, l’ambasciatore Marcantonio Barbaro, il Doge, la spia Zorzi… Si può dire che Leoni da Mar abbia più protagonisti? «Sì, è così. Mediante il romanzo, l’idea è anche quella di portare il lettore a conoscere e a documentarsi. Per questo ho cercato di inserire nella mia storia diversi personaggi, quasi tutti […]